Case study.
La schiena dell’atleta, sovraccaricata per compensare la scarsa mobilità delle anche, curata in soli due mesi.
Il protagonista
Un giovane giocatore di rugby, poco più che ventenne.
Aspetti a suo favore: il fatto di essere giovane, sportivo, molto coordinato e diligente.
Aspetti a sfavore: l’essersi rivolto a TrattaMix Project durante il campionato anziché prima del suo inizio.
Il problema
Il nostro atleta avvertiva mal di schiena dopo gli allenamenti e le partite. Era la stessa sensazione, ci spiegò, provata per una botta muscolare diffusa nell’intera zona lombare, come una fascia estesa da destra a sinistra.
Perché accade? Può succedere per vari motivi. Probabilmente nel suo caso per una serie ripetuta di micro-traumi, cioè tanti piccoli traumi che presi singolarmente non sarebbero degni di nota. Accade anche in seguito a un unico infortunio grave o, più raramente, dopo certe operazioni chirurgiche, anche banali come un’appendicite, che possono irrigidire tutta la zona del bacino (nel caso dell’appendicite dal lato destro) e delle anche.
Il percorso di rieducazione posturale
- Analisi posturale. L’osservazione del corpo e dei suoi disallineamenti ha messo in risalto come fossero poco mobili le anche e come la schiena rimediasse, sostituendosi loro in molti casi, tanto da finire per essere sovraccaricata.
- Allineamenti da ritrovare. È stato svolto un notevole lavoro di stretching per allungare ogni fascia muscolare coinvolta fra gamba e bacino, come femorali, glutei, psoas. A ciò abbiamo abbinato esercizi di mobilità delle anche, principalmente a corpo libero, con particolare attenzione al mantenimento della posizione neutra della schiena, per non coinvolgerla nel movimento. Tutto questo ha permesso di ricreare gli allineamenti fisiologici.
- Movimento corretto da imparare. Ripresa la postura corretta, siamo passati ad applicare quanto appreso in movimenti più complessi, che vengono utilizzati durante gli allenamenti, come gli squat, e in movimenti più specifici del rugby, come la camminata a quattro zampe che si utilizza nella mischia
I risultati
Il rugbista ha completato il campionato senza più problemi alla schiena.
In questo caso, il percorso con la ginnastica posturale si è svolto in 4 sedute di intervento nella fase acuta e 8 in fase subacuta. Le sedute venivano svolte sempre immediatamente dopo la fase di fisioterapia, per massimizzarne i benefici e stabilizzarli nel tempo.
Di certo i veloci risultati ottenuti sono dovuti alle caratteristiche dell’atleta, peraltro tanto diligente da svolgere gli esercizi prescritti anche prima di allenamenti e partite oltre che durante le nostre sedute, e all’unione della ginnastica posturale con la fisioterapia. Questo accorgimento fa sì che i due tipi di intervento si valorizzino e potenzino a vicenda tant’è che sono alla base della formula All you need che caratterizza il nostro centro di fisioterapia.
Ulteriori miglioramenti
Per un atleta che voglia utilizzare la rieducazione posturale, è preferibile svolgere il percorso prima del campionato. Questo perché, dovendo creare nuovi automatismi nel modo di muoversi, potrebbe esserci un temporaneo calo della performance sportiva. È infatti normale attraversare una fase in cui si pensa a come compiere i movimenti mentre si stanno compiendo. Ciò toglie concentrazione su altre cose, come seguire il gioco, riduce la velocità di esecuzione e, se accade in campo, può diminuire la performance sportiva. Una volta automatizzato il movimento, tutto ritorna nella norma con in aggiunta la scomparsa, nel nostro caso, del mal di schiena.