OSSIGENO OZONOTERAPIA COSTI e prezzi – Quanto costano le diverse tipologie di trattamento e quante sedute sono necessarie per guarire – TRATTAMIX UDINE
OSSIGENO OZONOTERAPIA COSTI e prezzi – TRATTAMIX UDINE – SPOILER! Rispondiamo subito al quesito iniziale: i costi dell’ozonoterapia si aggirano tra gli 80 e i 250 euro a seduta, e generalmente un ciclo terapeutico va dalle 2 e le 20 sedute.
Detto questo però, non avrete trovato una risposta precisa alla vostra domanda: quanto potrebbe costarmi risolvere il mio problema utilizzando l’ozonoterapia?
In questo articolo (ossigeno ozonoterapia costi) vi parleremo dell’ozonoterapia, ma più in specifico del perché le sedute possono presentare un costo così differente ed un numero così variabile, in modo tale che possiate capire quale potrebbe essere indicativamente il costo totale per la vostra specifica situazione clinica.
Ovviamente, in aggiunta a tutto questo, parleremo anche di quali sono i risultati di questa terapia e delle circostanze in cui le infiltrazioni di ozono risultano più efficaci.
Per inciso, tratteremo per lo più le infiltrazioni di ozonoterapia eseguite a livello lombare in quanto, a causa dell’anatomia della colonna vertebrale, è in quest’area che generalmente si ottengono i risultati più marcati e significativi.
Prima di cominciare con tutto il percorso logico legato a questa terapia, vogliamo ricordarvi brevemente che cos’è un’ernia, in modo tale che possiate capire con facilità quando la terapia è più efficace, nonché le differenze stesse tra le sue diverse applicazioni.
Che cos’è un’ernia
Tra una vertebra e l’altra è presente un disco di fibre di tessuto connettivo che le stabilizza e le unisce. Al centro di questo disco è presente una sfera che comunemente viene chiamata nucleo polposo: possiamo immaginarla come una spugna imbevuta d’acqua che svolge la funzione di ammortizzatore.
Quando, a causa di stress meccanici prolungati, posture e movimenti errati, sforzi eccessivi o traumi, il tratto lombare si muove in modo scorretto, il disco che si trova tra una vertebra e l’altra tende a lesionarsi. Lentamente le fibre di tessuto connettivo si sfilacciano, portando nel tempo all’espulsione del nucleo polposo che, una volta fuoriuscito dal disco, prende il nome di ERNIA.
Una volta formatasi l’ernia, se quest’ultima è direzionata posteriormente, può andare a comprimere il midollo spinale o una radice nervosa ad esso collegata, creando un trauma e/o un’irritazione sul sistema nervoso periferico, con la conseguente comparsa della nota sintomatologia dolorosa chiamata lombalgia o, a seconda della zona interessata, sciatalgia o cruralgia.
Va detto inoltre che la compressione meccanica di un nervo o di parte del midollo spinale è solo una delle cause del dolore. Altre cause possono essere:
- la lesione del disco vertebrale, una struttura che presenta una sua propria innervazione
- l’infiammazione dell’area, con conseguente irritazione chimica del nervo
- il sovraccarico muscolare dell’area, che può essere sia un effetto di un’ernia in fase acuta, sia una causa di formazione dell’ernia stessa.
Diverse tipologie di infiltrazioni
Arrivati a questo punto, possiamo ragionare sulle diverse tipologie di infiltrazioni che si possono effettuare a livello lombare, individuando principalmente tre aree raggiungibili dal medico con un’iniezione.
- Infiltrazione discale: l’ago raggiunge il disco vertebrale, lo penetra e rilascia l’ozono all’interno del nucleo polposo
- Infiltrazione foraminale: l’ago raggiunge l’ernia espulsa in corrispondenza del nervo e rilascia l’ozono al suo interno
- Infiltrazione “muscolare”: agisce sui muscoli paravertebrali, ovvero quei due cordoni muscolari che si trovano posteriormente e lateralmente alla colonna vertebrale.
Potrete già immaginare come raggiungere queste tre aree presenti una differente complessità.
Nei casi di infiltrazione discale e foraminale, il medico specialista utilizza uno strumento specifico, il fluoroscopio, utile a garantire la massima precisione nel raggiungere le aree profonde e protette citate sopra.
Nel caso di infiltrazione “muscolare” invece, la tecnica di esecuzione è decisamente più semplice e non richiede strumenti particolari, dato che i muscoli si trovano subito sotto la superficie cutanea.
Visto quanto detto finora, risulta facile capire che, a seconda dell’area destinata all’infiltrazione, il costo sia differente. Per i primi due casi, generalmente le sedute vengono eseguite in ambito ospedaliero e il costo si aggira intorno ai 250 euro a seduta. Nella maggior parte dei casi vengono effettuate due, o massimo tre, infiltrazioni a distanza di un mese una dall’altra.
Nel terzo caso invece, il costo medio di ogni seduta si aggira intorno agli 80 euro, con un ciclo terapeutico che varia tra le dieci e le venti infiltrazioni.
Arrivati a questo punto, probabilmente avrete un’idea più chiara di cos’è un’ernia, delle diverse tipologie di infiltrazioni e dei relativi costi da sostenere, ma non avrete ancora compreso in modo chiaro quando e perché scegliere un percorso a discapito di un altro.
In realtà, per ogni situazione clinica è il medico specialista a cui vi siete affidati che sceglie la terapia più adatta per voi. Ma ciò non significa che non sia importante comprendere i motivi della sua scelta.
Nel prossimo paragrafo, cercheremo di chiarirvi ulteriormente le idee.
Quali sono i vantaggi delle diverse tipologie di trattamenti?
Un tassello fondamentale per capire quale sia la scelta migliore nel vostro caso, è comprendere i diversi effetti che si ottengono nelle diverse tipologie di infiltrazione di cui vi abbiamo parlato in precedenza. Sottolineiamo che vi parleremo solo degli effetti più evidenti e non di quelli sui quali tuttora il mondo scientifico è in dibattito.
Infiltrazione discale e foraminale
Nei casi di infiltrazione discale e foraminale, l’effetto è diretto sul nucleo polposo o sull’ernia: quel che si ottiene con l’infiltrazione è una rapida disidratazione dell’area, con una conseguente decompressione del sistema nervoso periferico e quindi una riduzione dell’irritazione diretta del nervo. E’ bene ricordare però che, con il passare dei mesi, l’ernia tende naturalmente a disidratarsi, riducendo la propria capacità compressiva sul nervo.
A seguito dell’infiltrazione, i muscoli che stabilizzano la colonna del paziente tendono a rilassarsi, e il dolore provocato dallo stress muscolare si riduce. Tutto ciò porta il paziente a sentirsi meglio e a muoversi meglio; a sua volta, la maggior mobilità acquisita migliora il drenaggio dell’area traumatizzata e dolente, e anche l’irritazione chimica del nervo comincia a ridursi.
A questo punto, starete pensando che questa è la soluzione migliore in qualsiasi caso, ma la risposta è NI. Considerando le diverse opzioni, un’infiltrazione a livello discale o foraminale è molto probabilmente l’opzione più valida in fase acuta, in quanto, agendo sull’ernia stessa, si può ridurre una buona parte della sintomatologia.
Infiltrazione dei muscoli paravertebrali
Diverso è il caso in cui si tratti di una problematica discale remota o un’ernia espulsa parecchio tempo fa, quindi già presente da uno o più anni a livello della colonna vertebrale della persona.
In questa circostanza, che possiamo definire cronica (anche se questa dicitura non è del tutto corretta), generalmente la causa principale del dolore non è la compressione del nervo, secondo anche quanto scritto in precedenza sulla disidratazione dell’ernia con il passare del tempo e sulla sua perdita di capacità di irritare il sistema nervoso periferico.
La causa è da ricercare quindi principalmente in tre meccanismi:
- la rigidità e il blocco muscolare dell’area dolente
- la lesione del disco da cui è fuoriuscita l’ernia
- uno schema motorio alterato che provoca un costante sovraccarico dell’area.
E’ facile capire quindi, come in una situazione cronica un’infiltrazione “muscolare” dei muscoli paravertebrali può risultare più efficace, in quanto iniettare ozono all’interno del ventre muscolare porta ad un quasi immediato rilassamento delle fibre, con conseguente miglior drenaggio, maggiore mobilità e minor sovraccarico funzionale dell’area interessata.
Quanto è efficace l’ozonoterapia e come evitarne gli effetti collaterali con la fisioterapia?
A questo punto, avrete già cominciato a capire qual è la vostra situazione e anche quale potrebbe essere la soluzione più adatta per voi (ricordando che, in ogni caso, sarà il vostro medico specialista a scegliere quale terapia utilizzare).
Parliamo ora degli effetti collaterali dell’ozonoterapia.
In realtà di effetti collaterali diretti non ne sono descritti di significativi in letteratura, né dal punto di vista operativo, dato che anche le infiltrazioni più profonde, eseguite con l’utilizzo del fluoroscopio, risultano molto sicure, né per quanto riguarda le reazioni avverse al farmaco stesso.
D’altra parte, se dovessimo descrivervi un effetto collaterale si tratta della non completezza del risultato: nella maggior parte dei casi, che si parli di una tecnica o l’altra, questo tipo di approccio non raggiungerà un risultato completo e stabile. Con queste parole non è nostro interesse ridurre l’indubbio valore di queste terapie, ma solo sottolineare l’ovvio: agire su una problematica complessa come un’ernia discale con una sola arma risulterà molto spesso parziale e quindi insoddisfacente.
Con i prossimi esempi capirete perfettamente perché.
Immaginiamo un paziente con una problematica all’arto superiore sinistro che va a limitargli la mobilità della spalla; lo stesso paziente svolge un lavoro ripetitivo che gli richiede insieme la flessione e la rotazione del busto sul bacino e contemporaneamente l’utilizzo dell’arto superiore sinistro per sollevare un carico. Valutiamo ora questo paziente in due modi diversi: nel primo caso, ipotizzando che da pochi mesi gli sia stata diagnosticata un’ernia lombare recente e nel secondo caso che da anni gli sia stata diagnosticata la presenza di più ernie a livello lombare.
In fase acuta
In fase acuta la letteratura scientifica descrive ottimi risultati riguardo all’iniezione di ozono a livello discale e foraminale; ciò significa che il nostro paziente avrà un netto miglioramento della sua sintomatologia dopo solo due sedute.
A questo punto però rimane un problema: o il paziente decide di migliorare il suo modo di muoversi o, in altre parole, di lavorare sulla mobilità e sulla stabilità della sua spalla sinistra, o cambia stile di vita e lavoro. Questo perché, in caso contrario, la sintomatologia iniziale un giorno tenderà a ripresentarsi, potenzialmente con una gravità maggiore.
La fisioterapia e, nello specifico, la terapia manuale diventano fondamentali: un bravo fisioterapista agirà in modo tale da far recuperare al paziente la mobilità della spalla, ma anche la mobilità dell’intero tronco e delle catene muscolari che collegano la spalla al tratto lombare, agendo sui muscoli che stabilizzano e si adoperano per ottenere un armonico movimento della colonna vertebrale. In questo modo, il paziente difficilmente ricadrà nella situazione di partenza.
Disturbo cronico
Secondo caso: in questo esempio invece, parliamo di un paziente con un disturbo cronico, dove le ernie, ormai espulse dal disco fibroso, si sono disidratate e non generano più una grande pressione sul nervo. Decidere di affrontare il problema solamente attraverso le infiltrazioni di ozono dei muscoli paravertebrali appare svantaggioso nella maggior parte dei casi.
Ci teniamo a sottolineare che con svantaggioso non intendiamo che questa terapia non riduca la sintomatologia, ma semplicemente che, dal nostro punto di vista di fisioterapisti, esistano delle soluzioni più complete ed efficaci. Qui di seguito, ne descriviamo i motivi:
- Esistono innumerevoli tecniche NON invasive che risultano molto efficaci per inibire i muscoli paravertebrali
- L’ozonoterapia sui muscoli paravertebrali non risulta un trattamento completo, in quanto nella situazione sopra descritta si parla di una disfunzione muscolare ben più estesa. Agire solo su questi ultimi porta molto probabilmente a una riduzione parziale e tendenzialmente temporanea del dolore, in quanto non si va a lavorare sui meccanismi di base che creano il sintomo
- E’ svantaggioso dal punto di vista economico e temporale: qui vogliamo fare un semplice confronto con ciò che conosciamo, ovvero costi e tempistiche della fisioterapia.
Vi basti pensare che, come abbiamo descritto in questo articolo LINK, dal punto di vista del numero di sedute, noi in studio utilizziamo in media 5,6 sedute per trattare la problematica di un paziente. E’ anche vero che non tutti i pazienti concluderanno il percorso terapeutico in 5 o 6 sedute ma, se statisticamente i pazienti che si sottopongono a un trattamento di ozonoterapia necessitano di 10-20 sedute, vien da se capire che il tempo impiegato per la fisioterapia sarà mediamente la metà.
Vogliamo inoltre sottolineare che un intervento di terapia manuale per risolvere questo tipo di problematica si preoccupa di risolvere contemporaneamente tutte le rigidità presenti nel corpo, quindi va anche ad agire sulle disfunzioni che hanno portato la colonna vertebrale del paziente a sovraccaricarsi e degenerarsi, provocando dolore.
Dal punto di vista di costi e benefici quindi, l’ozonoterapia dei muscoli paravertebrali, rispetto ad un percorso di terapia manuale, non è la soluzione migliore.
Come lavoriamo?
Con gli ultimi paragrafi non vogliamo screditare l’utilizzo dell’ozonoterapia, anche perché noi stessi in studio abbiamo un medico di riferimento all’interno del regime ospedaliero che, quando necessario, valuta il paziente e svolge infiltrazioni discali e foraminali.
Siamo ben consapevoli che, in particolare in fase acuta, il nostro compito è fornire al paziente tutte le opzioni possibili per ottenere un ottimo risultato nel più breve tempo possibile. Questo significa per noi anche avere la responsabilità di riconoscere quali sono i limiti e al tempo stesso le potenzialità del nostro operato.
Quando un paziente si rivolge a noi per la prima visita, siamo in grado di dirgli con precisione quali saranno gli interventi di terapia manuale necessari per risolvere il problema. E, data l’anamnesi e i primi risultati, in caso di lombalgie acute se lo riteniamo opportuno consigliamo una valutazione con il nostro specialista di riferimento, per valutare la possibilità di un intervento combinato con ozonoterapia.
Un ultimo aspetto positivo della terapia manuale che secondo noi vale la pena sottolineare è la possibilità di effettuare controlli periodici per evitare il ripresentarsi della sintomatologia: questo è ciò che offriamo ai nostri pazienti. Una volta risolto il loro problema, conoscendo l’anamnesi e le abitudini della vita quotidiana della persona, siamo in grado di capire se ci sono dei fattori nel suo stile di vita che potrebbero favorire in futuro una parziale ricomparsa dei sintomi. Conoscendo tutte queste informazioni, possiamo capire come agire periodicamente sul paziente per prevenire la ricomparsa del suo problema.
Ossigeno ozonoterapia costi e prezzi