Controllare la capacità di contrazione dei muscoli del pavimento pelvico e di mobilità del bacino è utile per vivere e invecchiare meglio.
Il corpo cerca sempre la stabilità
In un recente articolo abbiamo parlato delle funzioni del pavimento pelvico, fra le quali la principale è dare stabilità al corpo, in collaborazione con il piano della deglutizione e con quello del diaframma. Abbiamo illustrato come possa succedere che i muscoli dell’area diventino troppo rigidi e quindi limitino i movimenti o, al contrario, troppo stanchi e cedevoli così da non sostenerci più bene. In entrambi i casi, il sistema corpo non si dà per vinto facilmente. Continua a cercare soluzioni per rimanere stabile. Visto, però, che ogni modifica influenza il resto del nostro sistema, ciò può creare problematiche a ripetizione, le une collegate alle altre.
Le conseguenze di un pavimento pelvico instabile
Quando il corpo perde la stabilità cerca di recuperarla, anche in modo alternativo. Per esempio, irrigidisce i muscoli delle anche e induce la testa del femore a ruotare verso l’interno. È un modo per fermarsi, per puntellarsi sulle ossa del bacino. Le cartilagini di contatto, più sollecitate, si consumano maggiormente e potrebbero deformarsi. A ogni passo la vibrazione, prodotta dall’appoggio del piede, può correre lungo tutta la gamba e così produrre costanti microtraumi all’articolazione dell’anca, già troppo compromessa.
Ancora un esempio, pensando al tratto lombare. Per esso, il pavimento pelvico funge da ammortizzatore. Se irrigidisce e limita i movimenti, la colonna reagisce cercando di raddrizzarsi. Perché? Per evitare di molleggiare senza ammortizzatore. Se invece il pavimento pelvico è debole, la colonna cerca di ampliare le proprie curve per dare stabilità. In tal modo, però, sottopone a uno stress eccessivo e a microtraumi i dischi vertebrali e i legamenti, che si ispessiscono e perdono elasticità.
Lo screening del pavimento pelvico
Capire qual è la situazione del piano responsabile della stabilità a livello del bacino è dunque importante per vivere e invecchiare meglio. Per questo il centro di fisioterapia TrattaMix Project di Udine propone lo screening del pavimento pelvico. È un’indagine veloce e non invasiva, svolta con l’ecografo. Il fisioterapista osserva se la muscolatura è debole o forte, se un lato del corpo differisce dall’altro, quali sono le parti più bisognose di intervento. Dopo questa analisi visiva, può passare alla terapia manuale. Lavora sui punti esatti individuati. È così più facile essere efficaci e togliere le tensioni. Eliminate le tensioni, può occuparsi di come eventualmente riabilitare il pavimento pelvico.
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