Tecar dopo quanto fa effetto – TrattaMIX UDINE – Leggendo questo articolo potrete identificare la vostra situazione e di conseguenza ipotizzarne i risultati
Per il titolo di questo articolo abbiamo scelto di utilizzare le parole chiave “tecar dopo quanto fa effetto” perché:
- E’ una ricerca che viene effettuata molto frequentemente sul web;
- Sarà facile per noi ottenere un posto nella prima pagina di Google, in quanto nessuno o pochi altri hanno provato a dare una risposta a questa domanda.
La motivazione del secondo punto è la seguente: dare una risposta univoca è molto complicato.
Nonostante ciò, noi vogliamo provarci e, inoltre, vogliamo fare in modo che ognuno di voi, a seconda della propria situazione clinica, possa capire di quante sedute avrà bisogno per ottenere dei risultati e soprattutto di che tipo di risultati si sta parlando quando ci si riferisce all’utilizzo della Tecarterapia.
Prima di identificare e ragionare sulle differenti casistiche però, riteniamo necessario fare alcune premesse importanti.
Cos’è la Tecarterapia? Come funziona?
La Tecarterapia, chiamata anche Tecar o diatermia, è una terapia fisica che viene utilizzata al fine di:
- accelerare il processo infiammatorio e la riparazione tessutale, drenando i liquidi in eccesso, aumentando la vasodilatazione e la temperatura corporea e favorendo il microcircolo;
- ridurre il dolore, diminuendo la tensione e rilassando la muscolatura.
A questo punto, la domanda successiva potrebbe essere: in quali specifici casi risulta efficace la Tecarterapia?
Ma a nostro parere, prima di tutto è necessario capire…
QUANTO è effettivamente efficace la Tecarterapia?
Prima di rispondere a questo ultimo quesito, ci teniamo a sottolineare che da fisioterapisti, e in particolare da terapisti manuali, siamo convinti che la Tecarterapia rappresenti di base un ottimo strumento per aiutare il nostro lavoro, ma al tempo stesso pensiamo che non sia uno strumento indispensabile e, soprattutto, che non sia migliore della terapia manuale.
Questo non significa che nel nostro studio non si utilizzi la terapia strumentale: in realtà, noi dello studio Trattamix abbiamo scelto di indirizzarci verso la Laserterapia, in quanto riteniamo sia decisamente più rapida della Tecarterapia in termini di numero di sedute utili per ottenere risultati, nonché più specifica e precisa per lavorare anche su punti del corpo più difficilmente raggiungibili.
Detto ciò, preferiamo proseguire con l’argomento di oggi ma, se interessati, potete trovare maggiori informazioni cliccando QUI.
Tornando quindi all’ultima domanda che ci siamo posti, ovvero QUANTO serve effettivamente la Tecarterapia, la risposta è semplice: la Tecar non risolve e non risolverà il vostro problema. Al tempo stesso, potrà favorire e velocizzare il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.
Perciò è questo il reale limite di una terapia fisica come la Tecar ed è per questo che diventa necessario chiedersi QUANTO può essere efficace: perché la realtà è che un terapista manuale esperto è in grado di eseguire lo stesso identico lavoro della Tecarterapia, in minor tempo e con risultati decisamente più evidenti e duraturi.
Per spiegarci meglio, la Tecarterapia va ad agire su processi fisiologici già naturalmente presenti all’interno del corpo, andando semplicemente a velocizzarli e a renderli più efficaci.
Al contrario, la terapia manuale agisce sul tessuto connettivo che avvolge ogni struttura del corpo e che, a causa di traumi, infiammazioni, patologie e/o stress, si irrigidisce in alcuni punti, andando a creare nel tempo squilibri posturali che si possono tradurre in dolore e altri sintomi.
Queste aree rigide possono essere trattate efficacemente solo dalle mani di un terapista manuale esperto, in quanto non esiste altro strumento in grado in primis di identificarle sul corpo, e in secondo luogo di lavorarle alla giusta profondità, pressione e direzione.
Inoltre, esiste un terzo punto da non sottovalutare: la capacità di identificare quando un determinato punto sul vostro corpo va trattato, quando il lavoro su quella specifica area è terminato e di conseguenza la possibilità di avere una mappa globale delle zone del vostro corpo in cui la mobilità dei tessuti molli è alterata. Anche qui, solo il terapista può essere in grado di definire questi parametri, sentendo con le sue mani i cambiamenti del tessuto connettivo nelle aree trattate.
Capite ancor meglio quindi, il limite di una terapia fisica come la Tecarterapia, che non può spingersi aldilà del semplice aiuto nel velocizzare la guarigione all’interno di un percorso terapeutico che deve necessariamente comprendere la terapia manuale per essere veramente efficace a breve e a lungo termine.
Arrivati a questo punto, speriamo di avervi portato maggiore chiarezza sul reale impiego della Tecarterapia.
Quel che descriveremo nei prossimi paragrafi è il tassello mancante, che consiste nel comprendere in quali specifici casi risulta più o meno efficace, ma soprattutto quali sono le tempistiche di trattamento.
I pazienti che si presentano da un fisioterapista per effettuare delle sedute di Tecar possono essere sostanzialmente suddivisi in tre macrocategorie:
- Chi ha subito un trauma recente;
- Chi presenta un dolore cronico;
- Chi presenta un sintomo che è comparso gradualmente e che in questo momento si è stabilizzato oppure è in lento peggioramento, ma che in ogni caso non presenta un’origine specifica.
PAZIENTI CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA RECENTE
Il paziente che si rivolge ad un fisioterapista conseguentemente ad un trauma è colui che tendenzialmente percepirà i maggiori benefici dall’utilizzo della Tecarterapia.
Generalmente un trauma si colloca in un’area del corpo relativamente circoscritta, nella quale si sono formate diverse lesioni di piccola, media o grande entità. A seguito dell’evento, il corpo si attiva per riparare l’area lesionata, sviluppando una reazione infiammatoria che si traduce in dolore, gonfiore e altri sintomi.
La Tecarterapia risulta efficace sia per velocizzare il processo di guarigione, drenando i liquidi in eccesso e favorendo l’apporto di ossigeno e sostanze nutritive, sia per rilassare la muscolatura che si è contratta per proteggere l’area traumatizzata.
In questa macrocategoria vanno però evidenziati due possibili casi:
- Il trauma è avvenuto su un paziente giovane, con un corpo tonico, in salute, in equilibrio a livello del sistema muscolo-scheletrico e che non ha subito precedenti traumi. In questo caso la Tecarterapia avrà un ottimo effetto nel velocizzare i tempi di recupero. Al tempo stesso, il recupero sarebbe avvenuto in ogni caso, semplicemente rispettando i tempi di cicatrizzazione dei tessuti lesionati (20/30 giorni circa) e osservando un adeguato riposo per permettere al corpo di guarire.
- Il trauma è avvenuto su una persona che presenta un assetto posturale non equilibrato, a causa ad esempio di precedenti traumi (sottolineando che per traumi non intendiamo solamente quelli ad alto impatto come ad esempio un incidente stradale, ma anche traumi leggeri come una semplice scivolata da uno scalino), infiammazioni o interventi chirurgici.
Immaginiamo un paziente che arriva in studio per una distorsione alla caviglia sinistra. Lo stesso paziente ci racconta che la spalla destra gli fa male da tempo a seguito di un altro trauma, e questo dolore lo porta a scaricare tutto il peso del suo corpo sul lato sinistro durante le attività di vita quotidiana. In altre parole, ciò significa che il secondo trauma avviene su un arto inferiore che è già affaticato da tempo. Capite come la faccenda si complichi, in quanto al trauma della caviglia si sommano diversi fattori che non possono essere ignorati se lo scopo è ottenere un recupero completo e duraturo. In questo caso, la Tecarterapia comincia ad essere molto meno efficace: sia perché essa non è in grado di interagire con le problematiche intra-articolari presenti (inevitabili nel caso di traumi ad articolazioni complesse come la spalla e la caviglia), sia perché non potrà in nessun modo agire sulle cause che hanno portato il corpo ad uno squilibrio generale come quello sopra descritto. In altri termini, la Tecar potrà essere utilizzata per drenare l’eventuale gonfiore e migliorare l’infiammazione comparsi sulla caviglia traumatizzata, ma le tempistiche di MIGLIORAMENTO (e sottolineiamo, non di guarigione) saranno indubbiamente maggiori del primo caso.
PAZIENTI CHE PRESENTANO DOLORE CRONICO
Un paziente che si presenta con dolore cronico potete immaginarlo come il paziente precedente che arriva in studio dopo molto tempo. Nel passare dei giorni, avrà acquisito una postura sempre più scorretta che l’avrà portato ad un dolore costante e talvolta in aumento. In alcuni casi, il dolore iniziale potrebbe essere scomparso per un po’ di tempo, per poi ripresentarsi al ritorno completo nella routine quotidiana.
In questi casi, i risultati di un ciclo di Tecarterapia saranno scarsi e temporanei, in quanto i muscoli saranno eccessivamente contratti e affaticati, le articolazioni interessate saranno molto rigide se non bloccate; il drenaggio venoso e linfatico sarà deficitario, proprio a causa del mal funzionamento muscolare: ricordiamo che, in situazioni di normalità, la ripetuta alternanza tra contrazione e rilassamento dei muscoli del corpo ha un ruolo indispensabile nel drenare il sangue venoso e povero di ossigeno verso il cuore.
La Tecarterapia potrebbe in qualche modo aiutare grazie ai suoi effetti già precedentemente descritti, ma non sarà assolutamente in grado di risolvere e talvolta neanche di migliorare adeguatamente la situazione.
PAZIENTI CHE PRESENTANO UN SINTOMO PRIVO DI ORIGINE SPECIFICA
Qui parliamo di pazienti che arrivano da noi per un dolore o un’infiammazione senza apparente causa e che può essere in lento ma costante peggioramento o in una situazione di stabilità. In tutti i casi, il sintomo non è riconducibile ad un trauma specifico.
In queste situazioni, la Tecarterapia sarà scarsamente efficace, in quanto questi sintomi sono generalmente provocati da più fattori: si tratta quindi di persone in profondo disequilibrio muscolare e articolare, a causa ad esempio di più traumi accumulati negli anni, di un’attività lavorativa intensa o usurante, di uno stile di vita scorretto, di attività sportive svolte in modo non controllato ecc.
In sostanza, tutti i casi in cui sono presenti delle aree in sovraccarico che non riescono più ad adattarsi e cominciano a provocare dolore: qui, la Tecarterapia può agire solo ed esclusivamente sui sintomi, molto spesso anche in misura minore e con tempi maggiori di quanto sperato.
D’altra parte, questi sono i pazienti perfetti per un percorso di terapia manuale, il cui scopo è individuare e trattare tutte le alterazioni del corpo che ne causano lo squilibrio posturale. Solo grazie ad un adeguato percorso di terapia manuale, il paziente potrà tornare a muoversi liberamente e a rinforzare il corpo per proteggerlo dalle eventuali attività di vita quotidiana che lo portano in sovraccarico.
Tempistiche di trattamento
Arrivati a questo punto, avrete più o meno compreso in quale sottogruppo potreste trovarvi e, di conseguenza, quali potrebbero essere gli effetti di un ciclo di Tecarterapia sul vostro corpo.
Resta da capire quali potrebbero essere le tempistiche di trattamento a seconda del vostro problema.
Partiamo dicendo che i primi benefici della Tecarterapia dovreste percepirli già dopo la prima seduta: questi benefici saranno ovviamente più o meno marcati a seconda della vostra situazione clinica iniziale. Lo stesso discorso vale per il mantenimento di questi benefici nei giorni post-trattamento, il quale varierà a seconda che si tratti di un trauma recente su un corpo sano ed elastico (in questo caso il beneficio potrà anche mantenersi in modo definitivo) o di un dolore cronico su un corpo già in disequilibrio (in questo caso il beneficio potrà durare anche solo qualche ora).
Rispetto al numero di sedute, il discorso cambia in base anche alla frequenza dei trattamenti.
Nel caso di trauma recente, più frequenti e ravvicinate saranno le sedute, più rapida sarà la riduzione del dolore. Al tempo stesso, i tempi di recupero necessari al corpo per cicatrizzare l’area lesionata non cambieranno, orientandosi sempre sui 20/30 giorni indicati dagli studi più recenti.
Nel caso di dolore cronico, e qui ci sentiamo di includere sia i casi in cui si identifica un trauma passato sia i casi di origine non specifica, risulta complesso parlare di un numero standard di sedute. Qui, il consiglio è di valutare il risultato della singola seduta, sia in termini quantitativi stessi che in termini di mantenimento nel tempo, per comprendere la corretta frequenza di trattamento e ancor prima se è il caso di utilizzare questa terapia fisica per ottenere dei miglioramenti.
In altre parole, il consiglio è di cominciare il percorso terapeutico e portarlo avanti fino a quando i miglioramenti si sentono e permangono nel tempo (il che può significare per una sola seduta o per dieci sedute consecutive); nel momento in cui i benefici cominciano a diventare troppo leggeri o addirittura non evidenti, significa che è arrivato il momento di interrompere il percorso terapeutico.
Da questo punto in poi, le scelte sono due: interrompere definitivamente le sedute di Tecar e scegliere altre terapie, oppure utilizzare semplicemente la Tecarterapia per effettuare dei cicli periodici durante l’anno e mantenere il migliore stato di benessere possibile.
In sintesi quindi, fornire un dato specifico rispetto al numero di sedute di Tecarterapia prima di cominciare il percorso terapeutico è molto complicato, proprio perché si tratta di una terapia che può agevolare il recupero da un trauma, ma non può agire sulle possibile cause che l’hanno generato.
Ripetendoci ancora una volta, solo un percorso di terapia manuale da parte di un fisioterapista esperto potrà agire sulle cause del vostro problema e su tutti gli squilibri muscolari e articolari che vi hanno portato qui.
A questo proposito, noi dello studio Trattamix capiamo quanto sia importante per il paziente conoscere il prima possibile i dettagli di un percorso fisioterapico, sia in termini di numero di sedute necessarie per ottenere ottimi risultati, sia di conseguenza in termini economici di un possibile percorso terapeutico completo.
Per questo, abbiamo creato un QUESTIONARIO ONLINE grazie al quale, rispondendo a quattro semplici domande, la persona può ricevere un preventivo personalizzato via e-mail riguardante un suo eventuale percorso terapeutico insieme a noi, ancor prima di presentarsi in studio. tecar dopo quanto fa effetto
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